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3.5.09

Kallekarr, con tanto di vocali assurde

E sono due settimane che sono in questo enorme (sul serio) appartamento su un'isola che si chiama Tjorn. Più lontano da Goteborg e dalla mia amica e guida, più vicino al posto di lavoro ed ad un locale pieno di cazzoni e di 40enni che cercano di sbattersi ogni creatura vivente. E qualcuna ci riesce pure. Mi sembra di assistere a delle puntate di Quark che illustrano i rituali di corteggiamento di qualche bestia ignobile. Ma posso almeno ricavarmi il mio angolino ed ingollare birra finché ne ho abbastanza, ogni tanto qualcuno mi invita a ballare, basta il dito medio a far capire che non ne ho voglia. Ogni tanto qualcuna si avvicina e mi guarda muovendo i fianchi da destra a sinistra e poi di nuovo destra. Sono pronto a scommettere che l'ordine è sempre quello. Faccio capire con una risata che trovo molto più provocante la sensazione della birra che mi scende in gola. Feticismo alcolico. Quattro parole le scambio volentieri con gente che mi parla in svedese, poi in norvegese, poi finalmente abbozza un inglese ubriaco. C'è anche una mezza italiana che frequenta quel posto. La Svezia ha fatto male anche a lei. La noia piano piano seppellisce tutti.
L'unico modo per non andare fuori di testa qui, probabilmente, è farsi crescere barba e capelli, indossare un elmetto con le corna, prendere un'ascia e costruirsi un villaggio vichingo nei boschi. Oppure solo andare nei boschi, nei porticciuoli, tra i pescatori, cacciare qualcosa, o spogliarsi e correre tra le piante fino a che qualcuno ci fa rinchiudere. Oppure portare pazienza ed aspettare che si ritorni a casa, rimanendo con l'impressione di essersi persi qualcosa di grosso, ma che tanto non si sarebbe mai riuscito a capire. O forse non c'è proprio rimasto niente.
Pensieri random questa sera. Notte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se penso che sino a qualche anno fà eravamo adoratori dei miti vichinghi
con Vallalla o il dio Tor con tanto di martello...ora invece adoriamo i miti italiani ,pasta pizza e mandolino